The Public Domain Review presenta la figura di Wordsworth Donisthorpe: nato a Leeds nel 1847, l’avvocato inglese, attivista politico e inventore, è conosciuto come uno dei pionieri della cinematografia.
La storia del cinema delle origini avrebbe potuto essere diversa se Wordsworth Donisthorpe fosse stato più bravo nel ricatto. Irfan Shah va a scavare negli archivi per recuperare i dettagli di questo poliedrico e dimenticato personaggio – individualista politico, riformatore degli scacchi, inventore di un particolare tipo di macchina da presa – e scopre che un feroce dibattito sulla storia della pettinatura della lana inglese è implicato in modo improbabile nello sviluppo delle tecniche cinematografiche.
Wordsworth Donisthorpe, avvocato londinese, è stato anche un fervente sostenitore dell’anarchismo individualista, tema che ha trattato in libri e opuscoli. Era inoltre un entusiasta degli scacchi e ha contribuito alla diffusione e di questo gioco, partecipando alla fondazione della British Chess Association e del British Chess Club.
Questo avvocato inglese ha inoltre brevettato nel 1876 una macchina da presa denominata “Kinesigraph”, considerata uno dei primi tentativi di catturare il movimento su pellicola. Il “kinesigraph” è un dispositivo per la realizzazione di immagini in movimento, che ha anticipato l’idea del cinema sonoro.
By the second half of the nineteenth century, photographic technology was improving rapidly. Advances in optics meant that the concept of moving pictures was much discussed, and explored through a range of devices, such as zoetropes and phenakistoscopes, which were already demonstrating the principles behind the animation of sequential images. Add to these technologies such delights as praxinoscopes, polyrama panoptiques, cycloramas, stereographic photographs, and others — and anything, it seemed, might be possible next. Continuous photographic motion pictures, therefore, felt simultaneously miraculous and inevitable. The Kinesigraph patent described photosensitive glass plates, one behind the other, each moving subsequently forward toward the lens. As soon as the front plate was exposed, it dropped into a receptacle below, and the next plate approached the aperture. When printed as a strip of images and placed in a viewing device such as a zoetrope or phenakistoscope, this sequence could be reanimated with motion.
Nella ricerca di finanziamenti per le sue invenzioni nell’ambito della cinematografia Wordsworth Donisthorpe però distrusse la sua reputazione. George Edmund Donisthorpe (padre di Wordsworth) e Samuel Cunliffe Lister erano entrambi inventori nel settore della pettinatura della lana nel XIX secolo. Collaborarono, ma sorsero dispute sui brevetti delle loro invenzioni. Wordsworth Donisthorpe sentiva che il contributo di suo padre fosse stato significativo e chiese a Lister 10.000 sterline per finanziare i suoi progetti cinematografici. La corrispondenza tra Wordsworth Donisthorpe e Lister, piena di accuse reciproche, durò anni e coinvolse anche altre figure dell’industria tessile. Nonostante le minacce, non si giunse mai a un accordo definitivo e Donisthorpe non riuscì a ottenere i fondi né a sviluppare ulteriormente il suo dispositivo cinematografico.
L’articolo di Irfan Shah ripercorre la vita e le attività di questo poliedrico personaggio che ha anche inventato un linguaggio: un uomo che ha affrontato molte sfide senza riuscire a portarle a termine fino in fondo.
Il suo ultimo libro, Uropa (1913), non era altro che un tentativo di creare un nuovo sistema di parola e scrittura. Il sistema usava le radici latine per costruire un linguaggio “filosofico”, spiegando la sua curiosa grammatica e i suoi principi (le forme verbali passive e gli oggetti ricevono un affisso –ym-, per esempio) ventotto Capitoli. Al posto delle frasi attese per l’apprendimento delle lingue, troviamo traduzioni di frasi idiosincratiche come “Charles mi ha dato un frigorifero” – reso come Karla avyrie ma glacyrusam – così come “Odio i muri viola” e “Il coniglio che è caduto dalla roccia era morto”.
Wordsworth Donisthorpe ha lasciato anche un’impronta nella storia del pensiero politico. La sua opera più significativa, “Individualism: A System of Politics”, pubblicata nel 1889, è un’analisi della relazione tra individuo e Stato e un appassionato appello per la libertà individuale.
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