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Scienza e democrazia: storia di una incomprensione

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A cura di @cocomeraio.

Query, la rivista del Cicap ospita un articolo di Sandro Masoni in cui si afferma che slogan “la scienza non è democratica” è non è da ritenersi particolarmente indovinato , in quanto esprime una visione riduttiva e banale della democrazia.

Secondo Masoni, una società democratica non è solamente uno stato in cui ogni tanto si mettono delle schede nell’urna ma qualcosa di più complesso: la massima parte della vita democratica si svolge, giorno dopo giorno, attraverso attività di ogni genere che nulla hanno che fare con votazioni di qualche tipo, né con il costituirsi di maggioranze o minoranze di sorta. Attività che alla fine favoriscono anche lo sviluppo scientifico.

Personalmente, considero l’atteggiamento di chi riduce — sia pure implicitamente — il concetto di democrazia a entità pressoché unidimensionale (declassando il termine “democrazia” quasi a mero sinonimo di “votazione”) decisamente offensivo. Un po’ come se io mi mettessi a dire: “Ah, sapete, lo studio della Composizione è molto complesso; comprende materie quali solfeggio, armonia, contrappunto, canto corale, teoria e analisi compositiva, orchestrazione, lettura della partitura e altro ancora. Non è banale come la fisica quantistica, che si occupa soltanto di gatti e cianuro”.

Meglio sarebbe riprendere la frase di Piero Angela “la velocità della luce non si decide per alzata di mano”,

A differenza dello slogan che mi sono sentito in dovere di criticare, non crea infatti particolari problemi. Ora, se qualcuno non coglie l’enorme diversità tra la banalizzazione del concetto di “democrazia” e il riferimento a qualche “alzata di mano”, be’, ciò significa che, per sbaglio, ho scritto quest’articolo in cinese.

 

“Parliament Vote” by Federation European Cyclists' is licensed under CC BY 2.0


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