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“Noi giornalisti siamo l’ultima risorsa”: l’eredità di Caruana Galizia

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A cura di @Qwerty.

Meno di un anno fa la giornalista maltese Daphne Caruana Galizia, impegnata a denunciare la corruzione dell’élite politica del suo paese, fu uccisa con un’autobomba. Suo figlio Matthew, anche lui giornalista investigativo, parla ora del suo lavoro e della sua eredità in questa intervista rilasciata al Tascabile. Per lui, continuare le battaglie della madre è un impegno personale e pubblico allo stesso tempo. Nell’intervista si ricordano le inchieste di Caruana Galizia, che espose il collegamento del governo maltese con la vicenda dei “Panama Papers”, e come le indagini sul suo omicidio si siano arenate. Si parla inoltre del ruolo dei giornalisti, in casi come questo in cui potere politico e criminalità sono strettamente intrecciati.  “Il più delle volte, indaghiamo quando il fallimento delle autorità e delle loro inchieste è già avvenuto” dice Matthew Caruana Galizia. “Come giornalisti siamo sì l’ultima spiaggia per le indagini, ma non possiamo arrestare nessuno, né possiamo formalizzare accuse contro nessuno. Non abbiamo autorità in questo senso. Quello che vogliamo fare è far sì che lo stato torni a funzionare davvero”.

Immagine da Wikimedia.


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