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Non c’è una guerra fra professori e studenti

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A cura di @Prof. Fontecedro (modificato).

Su The Vision Leonardo Tondelli discute il modo in cui sono stati trattati dai media alcuni recenti episodi di violenza a scuola:

Lavoro nella scuola dell’obbligo. Fino a qualche anno fa, quando la gente lo scopriva, tradiva una smorfia di compassione: poveraccio, chissà quali incidenti di percorso, quali peccati deve espiare. Ultimamente ho notato che qualcosa sta cambiando; nelle smorfie più recenti ho infatti intravisto una sfumatura di ammirazione. Pare che il mio mestiere stia diventando qualcosa di eroico. Sempre più spesso mi chiedono se sono stato testimone di colluttazioni o fatti di sangue. Si direbbe che insegnare ai preadolescenti sia sempre più pericoloso: scherzi pesanti, botte, coltelli; e se ti lamenti con i genitori pare che vada ancora peggio (ancora più botte, ancora più coltelli). Perlomeno è quello che la gente mi racconta, quando le spiego che lavoro a scuola, è quello che si sente dire.

Diciamo che le cose non stanno proprio così.

 

“teacher and student” by Anthony Majanlahti is licensed under CC BY 2.0


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