Su suggerimento di @francisco quintay
Una analisi sullo stato dell’occupazione in Italia con annessa valutazione dell’impatto del Jobs Act.
la mia opinione è che stavolta il bicchiere sia mezzo pieno, o meglio che quello che nel bicchiere manca sia inutile pretenderlo dal Governo, e che la contrazione di cui si sta discutendo fosse inevitabile, in assenza di una crescita sostanziale dell’economia produttiva. Consolidare l’incremento di occupazione ottenuto nel 2015 ed estenderlo ulteriormente grazie, finalmente, a una ripresa della produttività è innanzitutto compito delle imprese, che nella produttività dovrebbero investire molto di più. Ulteriori interventi dello Stato che rendano conveniente creare posti di lavoro a bassa produttività, infatti, potrebbero fare più male che bene, e si potrebbe sostenere non del tutto a torto che già i posti di lavoro creati nel 2015 siano costati molto cari ai contribuenti; ma questa critica difficilmente può venire da forze politiche che poi propongono nuove misure a carico della spesa pubblica corrente.
Immagine da pixabay
Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.