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Ottant’anni dalle bombe di Hiroshima e Nagasaki

Ottant’anni dalle bombe di Hiroshima e Nagasaki

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Stephen Walker su The Guardian ricorda l’ottantesimo delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki.

Le bombe furono sganciate il 6 e 9 agosto 1945, causando la morte di più di duecentomila giapponesi, la stragrande maggioranza civili.

I piloti che sganciarono l’ordigno non sono più in vita, Walker ricorda come fu incontrarli:

Van Kirk è morto nel 2014. Negli anni successivi al nostro incontro, sono morti anche tutti gli altri membri dell’equipaggio che hanno partecipato alle missioni a Hiroshima e a Nagasaki tre giorni dopo, il 9 agosto. Nel frattempo, il numero di hibakusha, coloro che sono sopravvissuti agli attacchi, sta rapidamente diminuendo. Stiamo entrando in un crepuscolo della storia. Mentre ci avviciniamo all’80° anniversario dei bombardamenti atomici, questo fatto biologico appare di inquietante attualità. Vent’anni fa, il mondo era un posto pericoloso. Oggi lo è ancora di più. Un numero sempre maggiore di nazioni sta sviluppando armi nucleari con pochi, se non nulli, controlli internazionali efficaci. Vladimir Putin e Kim Jong-un hanno esplicitamente minacciato attacchi nucleari tattici. E, proprio nell’ultima settimana, è scoppiata una guerra in Medio Oriente per il timore che l’Iran possa essere molto vicino ad avere una bomba. In questi momenti, la prospettiva conta. La testimonianza sconvolta di persone come Van Kirk deve essere ascoltata.


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