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Panzeri e il linciaggio

Panzeri e il linciaggio

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Su Il Riformista Piero Sansonetti critica la reazione politica e mediatica scatenatasi contro Panzeri in seguito al suo arresto per presunta corruzione nel Qatargate. Secondo Sansonetti i giornali di destra, in passato garantisti, non hanno lesinato attacchi e insinuazioni; allo stesso modo i partiti di sinistra sono stati immediati disconoscere e ripudiare i propri deputati coinvolti.

La sinistra deve smettere di accettare la subalternità a qualsiasi alito di destra soffi sulla ribalta. È troppo tempo che fa così. È dal giorno che cadde il muro di Berlino e la sinistra immaginò che l’errore non fosse stato il bolscevismo e la dittatura, ma il pensiero socialista, cioè il pensiero politico di gran lunga più completo, ricco e avanzato della storia dell’umanità. La sinistra si farà demolire dai suoi sensi di colpa e dalla sua voglia di subalternità alla destra. È da quando decise che il suo compito fosse quello di dare gruppi dirigenti alle idee liberiste, è da allora che la sinistra si muove così. Si muove per non farsi notare, per nascondersi, per negare di essere sinistra. Cosa c’entra l’eventuale reato di Panzeri con la storia del socialismo? Zero virgola zero.

Il giornalismo italiano in questi giorni sembrava interamente nelle mani di Travaglio. Il forcaiolismo che trasuda dagli editoriali di tutti i giornali, i titoli gridati ad effetto, la voglia di gogna, di linciaggio, supera le migliori performance del “Fatto”. È chiaro che su questo piano Grillo e Travaglio hanno stravinto. Scorrere i giornali della destra, in origine tradizionalmente garantisti, è stato qualcosa di impressionante. Guardavi le firme e non ci credevi. Sembravano tutti Scanzi, tutti Travaglio, tutti Grillo, tutti Di Battista. Hanno vinto loro. Non c’è dubbio, hanno stravinto: hanno in mano l’anima e il cuore del giornalismo italiano.


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