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Perché i giovani fanno fatica a trovare lavoro in Italia

Perché i giovani fanno fatica a trovare lavoro in Italia

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A cura di @Lowresolution.

Sul Sole24Ore, Alberto Magnani analizza il mercato di lavoro italiano e con l’aiuto di dati e esperti del mondo del lavoro, evidenza che il problema principale è la struttura del tessuto imprenditoriale italiano, fatto in gran parte di imprese troppo piccole (il 95% ha meno di dieci addetti), poco innovative e strutturate, che non riesce a offrire opportunità per giovani troppo qualificati, perfino ai tanto celebrati laureati STEM. L’indagine conclude che, seguendo il modello tedesco, servono tecnici ma di medio livello, ma anche che le retribuzioni medie dei giovani sono nettamente sotto la media europea.

La prima tesi è che le nostre imprese siano inadatte a sfruttare il potenziale dell’offerta di lavoro, soprattutto fra neolaureati e candidati giovani. «In Italia scontiamo una struttura produttiva e una domanda di lavoro poco qualificata, a fronte di un’offerta di lavoro molto qualificata. È questo il vero mismatch», spiega al Sole 24 Ore Giovanna Fullin, docente di sociologia dei processi economici e del lavoro alla Bicocca di Milano. Le cause del divario? Sul basso livello degli impieghi offerti incide, prima di tutto, la dimensione media delle nostre imprese e il loro scarso slancio innovativo. Secondo dati Istat, in Italia si contavano 4.390.911 imprese nel 2016. Quelle di taglia micro, con un numero di dipendenti inferiore al 10, risultano 4.180.870: il 95,2% del totale, contro le appena 3.787 imprese di grande dimensione. Lo 0,08% del totale.

L’unico aspetto che mette d’accordo (quasi) tutti è, anche, quello più evidente: le retribuzioni. Il mercato italiano soffre di un divario salariale rispetto agli altri paesi europei, incentivando quella «trasferibilità» dei lavoratori evocata da Anelli. Il gap tra gli stipendi offerti in Italia e all’estero è tanto discusso da sembrare un luogo comune. Non lo è. Gli ultimi dati Istat sul costo del lavoro mostrano un dato abbastanza scomodo per chi teorizza il «vittimismo» degli under 30 alla ricerca di un impiego compatibile con le proprie ambizioni. La retribuzione lorda oraria in Italia si attesta a 19,92 euro, sotto a una media Ue che si aggira fra i 20 e i 25 euro lordi l’ora, con picchi sopra i 25 euro in Germania e oltre i 35 euro in Danimarca.


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