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Perché la filosofia sembra sempre più “inutile” e distante dal dibattito politico e culturale?

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A cura di @NedCuttle21(Ulm).

Il Tascabile pubblica un estratto da Tempo presente, saggio filosofico scritto da Franco Palazzi e pubblicato dalla casa editrice Ombre Corte. Nel frammento, l’autore, passando in rassegna le analisi della filosofa britannica Lorna Finlayson e del compianto Michel Foucault, discute il ruolo della filosofia politica nel panorama socioculturale attuale e il suo rapporto con la realpolitik.

La filosofia moderna – scriveva Simon Critchley in Responsabilità illimitata – nasce non dalla meraviglia, ma dalla delusione, dal “rendersi conto di vivere in un mondo profondamente ingiusto, attraversato dall’orrore della guerra; un mondo in cui, dice Dostoevskij, il sangue viene spillato come champagne”. Non sono convinto che la sua provocatoria definizione sia solida dal punto di vista della storia del pensiero – e probabilmente non aveva intenzione di esserlo. So però che corrisponde al modo in cui, per fattori sia generazionali che biografici, ho sempre inteso il mio rapporto con la filosofia in generale e con quella politica in particolare.

Immagine da Open Culture.


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