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Processo Ghislaine Maxwell: le domande senza risposta e recenti sviluppi

Processo Ghislaine Maxwell: le domande senza risposta e recenti sviluppi

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Un editoriale del Guardian prende spunto dal recente caso Epstein/Maxwell per notare che le reazioni apparse in pubblico dopo la scoperta di questo caso, come di altri ancora più crudeli, siano state limitate a insoddisfazione per la mancanza di informazioni su eventuali complici, o sulla piattaforma offerta da alcuni media a difensori degli imputati. Ma stupisce che manchi la domanda sul perché queste azioni vengano compiute dai responsabili.

Nel caso Maxwell le possibili spiegazioni sociali sembrano poco convincenti, negli altri casi citati il discorso pubblico è stato immediatamente spostato sul “come posiamo fare perché non si ripeta?” Questo atteggiamento sembra dare per scontato che ci saranno sempre persone capaci di azioni orrende, e che perciò l’unica cosa da fare è limitare i danni cercando di porre l’attenzione sulla prevenzione.


Su un altro fronte, sempre il Guardian riporta che uno dei giurati del processo a Ghislaine Maxwell ha nominato un avvocato, su indicazione del giudice del processo, per difendersi dalle accuse che probabilmente gli verranno mosse formalmente.

Dopo il verdetto di colpevolezza il giudice aveva detto ai giurati che erano liberi di rilasciare dichiarazioni, ed uno di essi aveva detto in una intervista che durante il processo aveva rivelato agli altri giurati che lui stesso era stato vittima di abusi sessuali da bambino, e che questa informazione aveva contribuito a convincere gli altri che il fatto che una vittima non ricordasse bene i fatti non significava che questi non fossero avvenuti.


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