A cura di @NedCuttle21(Ulm).
In un articolo pubblicato su Il Tascabile, Roberto Paura propone un’analisi storico-politica del culto mariano.
In pellegrinaggio a Fatima nel maggio 2017 in occasione del centenario della prima apparizione della Madonna, Papa Francesco volle togliersi qualche sassolino dalla scarpa. “Quale Maria?” si chiese nella sua omelia in Portogallo. Non certo, precisò, “una ‘Santina’ alla quale si ricorre per ricevere dei favori a basso costo”, e nemmeno “una Maria abbozzata da sensibilità soggettive che La vedono tener fermo il braccio giustiziere di Dio pronto a punire”.
A cosa si riferiva Bergoglio in quell’occasione? Le apparizioni di Fatima, nel 1917, costituiscono uno spartiacque fondamentale della storia recente del cattolicesimo. Apparizioni mariane ci sono sempre state nella storia, a partire dal terzo secolo ne sono state contate circa 21.000, innescando nel tempo un’enorme devozione popolare. Solo quattordici sono state riconosciute dalla Chiesa, spia di una forte diffidenza da parte delle gerarchie ecclesiastiche. Diffidenza che caratterizzò anche le prime apparizioni di Fatima, finché nel 1930 il Vaticano le definì “degne di fede”.
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