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Quattro progetti selezionati da Steven Holl tra paesaggi naturali e insediamenti densi

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DomusWeb presenta il numero 1075, dal titolo “Il sentimento oceanico“. Guest Editor di questo numero è Steven Holl, che così esordisce:

Nel 1930, nel suo volume Il disagio della civiltà, Sigmund Freud così descrive il sentimento oceanico: “È una sensazione che si vorrebbe chiamare di eternità, sensazione di qualcosa d’illimitato, senza confini, qualcosa di oceanico”. Da bambino, mio padre mi portava a pescare nel Pacifico al largo della costa di Washington. Ricordo chiaramente la sensazione che si prova quando si è circondati da un orizzonte libero a 360 gradi. In una giornata limpida, è una misteriosa linea aperta di spazio infinito intorno a te. Questa impressione d’illimitatezza, di atemporalità e di infinito ha lasciato in me un’impronta incancellabile. Il nostro senso dell’oceanico viene oggi ampliato da una “infinità d’infiniti” nelle nuove immagini del telescopio spaziale James Webb. Lo studio del cosmo ci ricorda quanto poco contiamo: siamo particelle di umanità fatte di polvere cosmica.

Nello specifico, Steven Holl parte dallo spirito della proposta di Edward O. Wilson di destinare metà della superficie del pianeta alla natura, e lo fa esemplificando due tipologie progettuali tramite una comparazione grafica: da una parte il paesaggio naturale e dall’altra gli insediamenti densi.

E per queste due tipologie progettuali Steven Holl seleziona 4 progetti:

  • Luna House, Pezo von Ellrichshausen, Yungay, Cile
  • Jay e Ellen McCafferty Studio, Coy Howard, Santa Barbara, California, USA
  • Sawmill Tehachapi, Olson Kundig, CA, USA
  • Ephemeral Edge Austerlitz, Dean/Wolf Architects, NY, USA

 


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