Su suggerimento di @Yoghi.
Emanuela Marchiafava spiega in un pezzo per Il Post perché gli elettori storicamente vicini a posizioni di sinistra e che oggi votano, invece, per formazioni di destra dovrebbero essere considerati come appartenenti a quest’ultimo campo politico.
Senza più le ideologie, però, come direbbe Guzzanti, cari compagni della mozione “Voto a destra, ma sono di sinistra”, la vostra mozione non esiste. L’essere di sinistra non è una condizione che si riceve con l’imposizione del “Capitale” di Marx e che nessuno può più scrollarti di dosso. Se voti a sinistra, sei di sinistra, se voti altro, sei altro. Sei quel che voti, non quello che votavi, se proprio ci tieni a definirti a seconda del voto che dai.
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