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Responsabilità civile: cambia molto per lo Stato, poco per i magistrati

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Su suggerimento di @GiMa.

Di responsabilità civile dei magistrati avevamo già parlato nel dicembre scorso, riportando un articolo di Francesco Maselli che ipotizzava le conseguenze di un provvedimento legislativo allora in discussione. Oggi il provvedimento c’è ed è stato approvato alla Camera, ma secondo l’edizione online di Strade non è la rivoluzione che in molti si immaginano. Carmelo Palma prova a fare ordine e spiega che con la nuova legge cambia molto per lo Stato, che potrà essere chiamato a risarcire i danni causati da decisioni sbagliate dei magistrati, ma poco per i magistrati stessi:

non solo la nuova legge esclude l’azione diretta contro i magistrati, ma la loro concreta responsabilizzazione in termini civili rimane decisamente inferiore a quella di qualunque funzionario pubblico, per non parlare di qualunque cittadino. Ammesso e non concesso che questa eccezione rispetti la “specificità” della funzione giurisdizionale (non è comunque un’eccezione solo italiana), l’allarme dell’Anm sul possibile utilizzo intimidatorio delle azioni di responsabilità è un modo tutt’altro che originale per ribadire un’idea neppure più corporativa, ma addirittura “separatistica” dell’autonomia e dell’ indipendenza dagli interventi del legislatore: dall’autogoverno della magistratura, all’autogoverno della giustizia.

Immagine da Wikipedia.

 


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