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Ritratto dei Cyber Partisans

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Mentre la situazione attorno all’Ucraina continua a essere molto tesa, un gruppo di hacker che si fa chiamare Cyber Partisans, che si presenta da tempo come una realtà di hacktivisti (hacker + attivisti) bielorussi anti-Lukashenko, pro-democrazia, e che ha colpito a più riprese il governo di Minsk con una serie di attacchi informatici, ha comunicato di aver cifrato i computer delle ferrovie del Paese con l’intento di rallentare i movimenti delle truppe russe. “Abbiamo cifrato alcuni dei server, database e workstation”, ha twittato il gruppo, specificando che i sistemi di sicurezza non sarebbero stati colpiti per evitare situazioni di emergenza.
In un messaggio pubblicato nel loro gruppo Telegram (con oltre 62mila iscritti) e poi in inglese su Twitter, gli attaccanti hanno scritto di avere la chiave di cifratura e di essere pronti a sbloccare i sistemi delle ferrovie a due condizioni: il rilascio di 50 prigionieri politici che hanno bisogno di assistenza medica; lo stop alla presenza di truppe russe sul territorio bielorusso.
Non ci sono state conferme ufficiali dell’attacco, oltre agli screenshot pubblicati dal gruppo che mostrerebbero i sistemi interni delle ferrovie e poi una serie di documenti interni aziendali. Sul sito delle stesse però era comparso un avviso rivolto ai passeggeri che spiegava l’impossibilità a emettere biglietti elettronici per problemi tecnici. E un articolo di una testata locale sembra confermare alcuni disservizi.
Come sostenuto pubblicamente dallo stesso ministro della Difesa bielorusso, truppe russe sono arrivate nel Paese, attraverso convogli e treni, ufficialmente per una esercitazione (ma gli occhi di tutti sono puntati sulla confinante Ucraina e l’idea di un possibile blitzkrieg russo su più fronti).

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