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Sotto la stella nera dell’Eurasia

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Su suggerimento di @Apollyon.

NOT pubblica un estratto dal libro Dark Star Rising: Magick and Power in the Age of Trump in cui lo scrittore e musicista Gary Lachman riassume la vita e il pensiero di Aleksandr Gel’evič Dugin e le origini della dottrina eurasista.

Unire tutto dentro l’anima russa – o almeno all’interno dei suoi confini – è esattamente ciò che Aleksandr Gel’evič Dugin vorrebbe fare. Ha esortato più volte alla creazione di uno Stato russo fascista, costruito su posizioni sinarchiche, che da Vladivostok arrivi fino a Dublino, e alla distruzione dell’impero americano, anche se la vittoria di Trump ha leggermente ammorbidito i toni astiosi tipici dei suoi attacchi agli Usa. […] Finora Dugin è riuscito ad avere un discreto successo, di certo più di quanto non ne abbia avuto uno dei suoi punti di riferimento intellettuali, Julius Evola. Non è esagerato dire che l’annessione della Crimea e l’invasione dell’Ucraina siano state motivate in buona parte da una sua stramba teoria geopolitica, che a sua volta deriva dall’idea evoliana di una guerra perenne tra «solare» e «lunare». […] La sua visione di una nuova civiltà, di stampo spengleriano, che si innalza dall’Heartland di cui la Santa Russia costituisce il cuore, implica un conflitto globale tra le forze navali atlantiste (lunari), quelle dei cittadini dell’«isola del mondo», e forze continentali (solari) di quella che si chiama Eurasia.

Immagine da Wikimedia.


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