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Speciale Ucraina, cronache dal fronte cyber

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Mentre è in corso l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, il fronte cyber si sta progressivamente organizzando, scoprendo le carte ancora lentamente. Soprattutto, diversi attori si stanno posizionando. Hacker russi di varia natura e affiliazione (con ruolo prevalente del GRU, l’intelligence militare), hacker bielorussi di regime, gruppi cybercriminali di matrice russa da un lato. Hacker ucraini e patriottici, cyberpartigiani bielorussi anti-Lukashenko, pezzi di hacktivismo come Anonymous e GhostSec, dall’altro. Con la grande incognita di cosa potrebbero fare o non fare gli Stati Uniti e la Nato, visti i messaggi discordanti arrivati nei giorni scorsi da parte atlantica.

Tutto questo, per ora confinato tra Russia/Ucraina/Bielorussa (e qualche traccia nei Paesi Baltici), ha il potenziale di creare quel rischio di spill over di cui avevo scritto la scorsa settimana in newsletter, cioè il rischio che attacchi, malware e incidenti possano facilmente propagarsi oltre l’area interessata. Se è vero infatti che le operazioni cyber viste finora appaiono soprattutto di supporto, e non particolarmente sofisticate, l’escalation geopolitica globale potrebbe portare a una escalation cyber.

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