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Storia di Dario Antonucci, ingegnere calabrese che contribuì alla missione Apollo 11

Storia di Dario Antonucci, ingegnere calabrese che contribuì alla missione Apollo 11

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A cura di @NedCuttle21(Ulm).

Un articolo pubblicato su Fame di Sud ripercorre la storia di Dario Antonucci, l’ingegnere calabrese a cui si deve la progettazione del sistema di controllo dei parametri di bordo della navicella Apollo. Antonucci, nato nel piccolo comune di San Marco Argentano, in provincia di Cosenza, nel 1924, ed emigrato negli States nel 1937, è autore di un’autobiografia intitolata Dario – America’s Gift to an Immigrant, pubblicata negli Stati Uniti nel 2011.

Dario – America’s Gift to an Immigrant”: se nel titolo della sua autobiografia pubblicata nel 2011 è racchiuso un profondo sentimento di gratitudine verso gli Stati Uniti, Paese che tante opportunità gli ha offerto nella vita, non meno significativo sarà l’omaggio che quest’anno le autorità americane tributeranno, presso il Kennedy Center di Cape Canaveral, in Florida, a lui e a tutti coloro che hanno contribuito in modo determinante alla riuscita della missione Apollo 11, quella che 50 anni fa – il 20 luglio 1969 – ha portato l’uomo per la prima volta sulla Luna. Parliamo di Dario Antonucci, un nome che forse nulla dice al grande pubblico, ma che appartiene all’ingegnere calabrese progettista del sistema che misurava e controllava tutti i parametri di bordo della navicella spaziale Apollo. Un uomo che, consapevole di partecipare a un’impresa straordinaria, si impegnò strenuamente in quella missione, dedicandosi fino a notte fonda al proprio lavoro, svolto a New York in un laboratorio poco distante da casa sua.

Impiegato presso la Grumman Aerospace Corporation, società nota per aver prodotto gli aerei utilizzati in Europa durante la 2a Guerra Mondiale, Dario ebbe presto modo di operare anche nel settore dell’ingegneria aerospaziale al quale il colosso industriale si era da poco accostato realizzando gli Orbiting Astronomical Observer, precursori del telescopio Hubble. Già nel ’62 la Grumman aveva inoltre firmato un contratto con la NASA per realizzare la strumentazione del modulo lunare (LEM), e dopo aver affidato, senza esiti convincenti, il progetto a un nutrito gruppo di persone, aveva optato per un team più ristretto, composto da tredici tecnici e quattro ingegneri, con a capo proprio Dario Antonucci.


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