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Storia di un artista visionario

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Un articolo corredato di fotografie didascaliche pubblicato su Fame di Sud racconta vita e opere del compianto artista calabrese Nik Spatari (1929 – 2020), soffermandosi in particolare sulla complessa storia del MuSaBa (Museo Santa Barbara), un vero e proprio parco museo sorto sul finire degli anni Sessanta nella vasta area del piccolo comune di Mammola (RC) circostante l’antico monastero di Santa Barbara su iniziativa dello stesso Spatari e della sua compagna di vita, Hiske Maas.

Inverno 2018. Mi trovo su un altopiano aspro e brullo che sente scorrere le vicinissime acque della fiumara Torbido; al di là di essa, scorgo il Monte Scifo, rilievo che domina tutta la costa ionica e raccoglie nel suo prezioso tufo il passaggio di svariate ere geologiche. Volgo poi lo sguardo, ponendomi contro il vento freddo di Gennaio, per immergermi in un paesaggio strepitoso, che in un’unica visuale accoglie tutte le bellezze naturali della mia terra: in lontananza le cime boscose dell’Aspromonte insieme al blu del Mediterraneo. Sono a Mammola (Reggio Calabria), un piccolo paese dell’entroterra locrese, non per gustare il piatto tipico del luogo, il pesce stocco, come è consuetudine per chi frequenta questo posto, ma per visitare un sito unico, ricco di arte, cultura e architettura che interagiscono con il paesaggio e la storia: il MuSaBa, Parco Museo Laboratorio Santa Barbara, sede della Fondazione Spatari/Maas.

La guide turistiche internazionali lo considerano un highlight, ovvero un punto d’interesse in Calabria che si consiglia di visitare insieme ai Bronzi di Riace, coi quali gareggia in flussi di presenze. Chi ha realizzato questo progetto avveniristico è una coppia di artisti: Nik Spatari, calabrese doc, e sua moglie Hiske Maas, olandese di Amsterdam. Arrivata al Parco Museo non vedo l’ora di incontrare Nik, che qualcuno chiama “il gigante buono” o “l’eroe silenzioso”, epiteti che ne hanno definito affettuosamente il lato umano ma che evocano anche la dimensione solitaria e pionieristica della sua esperienza artistica in Calabria. Oggi che Nik non c’è più, avendoci lasciato lo scorso agosto a 91 anni, posso dire di essere stata fortunata ad averlo incontrato mentre, infaticabile, continuava ancora a disegnare e ad occuparsi dei suoi meravigliosi mosaici.

Immagine da Wikimedia.


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