Un’articolo di Harper’s Bazaar Italia rievoca la storia della moda durante il Rinascimento, un periodo di grande fermento culturale e artistico che ha avuto un impatto significativo anche sul mondo degli abiti.
Le donne “ribelli” del teatro rinascimentale: bisbetiche di cui ridere se andava bene, pervertite peccatrici pericolose per l’ordine sociale se andava male.
Un articolo ospitato su Whitney, il sito dell’omonimo Museo di Arte Americana di New York, discute dell’idea di “Gulf Futurism” introdotto dalla scrittrice, artista e regista Sophia Al-Maria, e del messaggio rappresentato dai recenti cambiamenti sociali e culturali nel mondo arabo:
Nearly a decade ago, Al-Maria coined the term “Gulf Futurism” to describe life in cities like Dubai and Doha, where great oil wealth brought with it unprecedented urban development, conspicuous consumption, and the embrace of technology as well as the concomitant issues of inequality, labor, and environmental devastation, entrenched religious fundamentalism, and the erasure of history.
Tra il 1546 e il 1557 Jacopo da Pontormo si barrica come suo solito sui ponteggi eretti per l’occasione nel coro di San Lorenzo a Firenze e per dieci anni si consuma nell’esecuzione di quello che forse sarebbe stato il suo capolavoro, qualcosa in grado di rivaleggiare per potenza del messaggio col Giudizio di Michelangelo ma più astratto e allucinato.
Flavia Buzzetta spiega l’unione di magia, cabbala, scienza e filosofia nel pensiero di Pico della Mirandola e cosa ci dice della distinzione tra magia e scienza.
A Manuzio dobbiamo nientemeno che l’indice, la numerazione a fondo pagina, il corsivo (introdotto con la sua edizione delle epistole di Santa Caterina), la straordinaria innovazione del volume tascabile e quello che si considera ancora oggi il più bel libro stampato al mondo, l’Hypnerotomachia Poliphili.
Su suggerimento e a cura di @Yoghi e @Speculum Artis.
Una panoramica sulla formazione di Francesco Borromini, uomo tormentato, artista eccentrico e massimo artefice dell’architettura barocca insieme a Bernini, e sul suo primo capolavoro romano: San carlo alle Quattro Fontane.
Sul blog Speculum Artis si parla di alcune ipotesi sulle identità di due personaggi ritratti da Raffaello e a tutt’oggi ancora senza nome: il giovane dell’Autoritratto con un amico e quello del ritratto Thyssen-Bornemisza.
Nella seconda metà del cinquecento a Bomarzo (VT) un personaggio singolare dà vita a un parco ancora più singolare, diversissimo dai giardini razionalisti dei suoi contemporanei.
hookii utilizza cookie di terze parti per funzionare al meglio. Cliccando su OK, l'utente del sito acconsente all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni cliccare su Leggi di più.OkLeggi di più