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Terapia al popolo

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In un articolo pubblicato su Il Tascabile, Gianpaolo Contestabile discute le ragioni per una assistenza piscologica gratuita e universale riflettendo sull’impatto delle disuguaglianze economiche – e non solo – sulla salute mentale dei cittadini.

Tra le varie lezioni che ci sono state impartite dalla pandemia, oltre ai limiti delle politiche in favore della sanità privata, c’è l’importanza della salute mentale, della sua cura e prevenzione, come un’esigenza diffusa nella popolazione e non come un lusso per pochi.

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La crisi generalizzata ha messo in evidenza il bisogno diffuso di assistenza psicologica ma ha anche acceso un riflettore sull’elefante nella stanza: la stragrande maggioranza delle persone non hanno accesso ai servizi di salute mentale a causa della mancanza di risorse economiche. Paradossalmente, stiamo parlando delle stesse persone che, a causa di condizioni di vita precarie e quindi maggiormente esposte a fattori di stress, avrebbero, probabilmente, bisogno con più urgenza di uno spazio di ascolto e rielaborazione dei propri vissuti. Una sessione con una psicoterapeuta, in Italia, può costare tra i 45 e i 150 euro circa, con una media che si aggira tra i 60 e gli 80 euro a seduta per le persone adulte. Se consideriamo una sola seduta settimanale stiamo parlando di cifre che superano come minimo i 200 euro al mese, un budget nettamente fuori dalla portata di quella grande fetta di popolazione che lotta per far quadrare i conti a fine mese.

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Franco Basaglia nelle sue Conferenze Brasiliane metteva in guardia rispetto alla dualità della cura per i ricchi e la repressione per i poveri: “I medici psicoanalisti hanno sempre avuto due modi diversi di curare, uno nel manicomio e l’altro nella tranquillità del loro studio”. Secondo Basaglia, questa doppia metodologia era dovuta alle origini della disciplina psicoanalitica nata in seno alla cultura della borghesia europea: “Questa tecnica si è dimostrata fin dall’inizio come una terapia di classe, perché accessibile solo alle poche persone che possono pagare le sedute”.

 

 


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