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The Tower

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A cura di @NedCuttle21(Ulm) (modificato).

London Review of Books pubblica il longform dello scrittore scozzese Andrew O’Hagan sulla tragedia della Grenfell Tower, il grattacielo di 24 piani situato nel quartiere londinese di North Kensington, nel cui incendio la notte del 14 giugno dello scorso anno persero la vita 72 persone. Nella prima parte l’autore ricostruisce quei terribili momenti attraverso le drammatiche testimonianze di pompieri e sopravvissuti, tra le quali quella del padovano Antonio Roncolato, tratto in salvo intorno alle prime luci dell’alba. Prosegue poi con l’analisi della macchina dei soccorsi e della solidarietà, la quale, al contrario di quanto sostenuto dai media, e al netto della carenza di mezzi e risorse evidenziata in seno al corpo dei vigili del fuoco, e se solo non si tenesse conto della incomprensibile raccomandazione rivolta agli inquilini di restare nei rispettivi appartamenti – monito che avrebbe causato il maggior numero di vittime -, avrebbe, secondo O’Hagan, funzionato piuttosto bene. L’autore critica aspramente proprio i mass media, accusandoli di aver cavalcato fin dall’inizio l’onda del risentimento popolare, atteggiamento che avrebbe costretto alle dimissioni il leader conservatore del consiglio di Kensigton Chelsea, Nicholas Paget-Brown; la cui unica colpa sarebbe quella di essere stato fin troppo cauto dal punto di vista comunicativo, soprattutto nell’imminenza dei fatti. E non risparmia critiche nemmeno a Theresa May, che per mero calcolo politico avrebbe preso le distanze da Paget-Brown, isolandolo e contribuendo, assieme ai media, alla crescita dell’animosità verso il consiglio da lui presieduto. Altro bersaglio della narrazione popolare e massmediatica sarebbe stato, secondo l’autore, il vice di Paget-Brown, Rock Feilding- Mellen, responsabile delle politiche per gli alloggi, la proprietà immobiliare e la rigenerazione urbana, accusato assieme ad altri di aver scelto a suo tempo, per la messa in sicurezza della Grenfell Tower, un materiale di rivestimento più economico e quindi meno sicuro; narrazione smentita, secondo O’Hagan, da alcune email:

The suggestion that Feilding-Mellen and others at the council pushed for cheaper and less safe cladding – a hallmark of media coverage since the fire – is flatly disproved by the string of emails between these individuals. In any case, the question of who chose the cladding is a red herring: hundreds of councils made similar choices, believing that cost and colour – not safety – were the issues they were being asked to adjudicate. Flammability was never mentioned.

Lo scrittore ripercorre anche le tappe principali della storia dell’edilizia sociale nella città di Londra, proponendo un ritratto delle vittime.

It was a clear day and you could see for miles. From her flat on the 23rd floor, Rania texted one of her best friends from back home and they talked about facts. Who you love is a fact and the meals you cook are facts. When the sun shines it is a fact of God and England is a fact of life. Rania always said she had preferred living in Mile End because the markets were better over there, but at least Westfield was near her now in White City. She was 31. ‘I was born in Egypt 11,426 days ago,’ she told one of her neighbours, pleased with the new app on her iPhone that could count days. Rania was a great fan of Snapchat, she posted there every spare minute she had, and on Instagram and Facebook, too. ‘I love England,’ she wrote in one post, next to a Union Jack, and ‘Live in London’, beside an emoji of a small house and a very green tree. She liked to imagine that one day she would live in a house like that with her husband, Hassan, and their two daughters. Hassan used to work at the mosque. Later on, when he was spending more time away, Rania would send him loving messages along with videos of the girls. One of them showed Fethia wading through a pool of water in a blue dress. Another was of Hania, aged two, rolling down a hill of daisies by Ladbroke Grove.

Immagine da Wikimedia.


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