In un video nel suo canale Youtube Ciao Internet, Matteo Flora affronta una delle questioni più delicate dell’attuale scenario tecnologico e politico globale: la tensione crescente tra Europa e Stati Uniti sulla regolamentazione dei servizi digitali.
Con il suo classico stile, Flora spiega come il conflitto non sia più una semplice disputa commerciale o un dibattito tecnico, ma una vera e propria “guerra fredda digitale”, in cui i governi utilizzano la diplomazia come arma per difendere o attaccare gli interessi delle Big Tech.
L’analisi prende avvio dall’atteggiamento delle grandi piattaforme nei confronti dell’amministrazione Trump, fino ad arrivare alle recenti minacce statunitensi contro i funzionari europei coinvolti nell’applicazione del Digital Services Act (DSA) e del Digital Markets Act (DMA).
DSA e DMA sono strumenti europei pensati per limitare abusi di potere da parte delle piattaforme, e per imporre regole di responsabilità e concorrenza. Flora sottolinea qui un punto cruciale: non si tratta solo di privacy o algoritmi, ma della sovranità politica e della capacità dell’Europa di fissare standard globali.
Con esempi concreti e un tono divulgativo, l’autore mette in evidenza il paradosso di una narrazione che da Washington si presenta come difesa della libertà di espressione, ma che di fatto si traduce in pressioni e sanzioni per zittire legislatori democraticamente eletti. L’Europa si trova quindi a un bivio: resistere, con costi economici e politici elevati, o cedere, rischiando di svuotare le proprie leggi.
Quali sono le implicazioni pratiche? Primariamente la normativa europea mira a dare più tutela agli utenti; inoltre sfida la politica europea bilanciare libertà di espressione e responsabilità delle piattaforme, resistendo alle pressioni esterne che strumentalizzano il dibattito. Con l’applicazione delle norme europee, quindi, le Big Tech dovranno adattarsi a regole più stringenti in Europa, con possibili effetti a catena sul mercato globale.
Il video, che intreccia riflessioni di geopolitica, tecnologia e diritto, non si limita a una descrizione dei fatti, ma invita lo spettatore a una presa di coscienza: decidere chi scrive le regole del web significa decidere chi detiene il potere sull’informazione e sul mercato digitale, con conseguenze dirette per milioni di cittadini europei.
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