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Una fagiana a Brera

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Gianni Barbacetto sul suo sito personale parla dell’Estetista Cinica e della festa alla Braidense.

Le considerazioni partono da un fatto di cronaca: Cristina Fogazzi, in arte l’Estetista Cinica e proprietaria di Veralab (circa 70 milioni di euro di fatturato) ha organizzato un ritrovo nella Biblioteca Nazionale Braidense. La notizia ha fatto storcere il naso a qualche utente, visto che agli studenti non è permesso nemmeno portare un po’ d’acqua in biblioteca:

Se ci andate a consultare i preziosi volumi custoditi alla Braidense, non potete introdurre in sala né cibi né bevande ed è obbligatorio indossare i guanti. Per l’evento dell’Estetista Cinica, mani libere e cena e vini a volontà. E a un certo punto arrivano a bordo di Vespini bianchi anche i cartoni della pizza (griffata: “Veralab, we believe in pizza too”).

Le polemiche a Brera non sono nuove. Recentemente Swarovski è sbarcata a Palazzo Critterio, ampliamento della Pinacoteca, grazie ad una cospicua donazione.
È giusto o no accettare questi eventi? Quand’è che i soldi incominciano a puzzare? Chi lavora nel settore è possibilista, ma con giudizio:

«Ma no, io non mi scandalizzo per queste forme di finanziamento», dice un operatore milanese del settore culturale, «però, come dicono in Francia, c’est le ton qui fait la chanson: le istituzioni dovrebbero selezionare gli eventi, mantenendo un certo decoro senza scadere nel cattivo gusto, altrimenti Brera diventa un affittacamere».

Fogazzi si gode la pubblicità gratuita delle polemiche e rintuzza:

Ora Cristina e il suo socio, Mauro Marcolin, hanno fatto entrare in azienda al 30 per cento un fondo di private equity, Peninsula, e tentano l’espansione all’estero, la Spagna per cominciare. Spiega Cristina: «Ho portato a Brera dieci influencer spagnole che hanno fatto vedere la Pinacoteca, finora non molto frequentata, a milioni di persone in Spagna».


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