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Una famiglia trascinata nella marea dei migranti [EN]

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Su suggerimento di @Yoghi.

Il New York Times racconta la storia di una famiglia siriana, tra motivazioni, fuga e arrivo.

Tre anni fa la famiglia Majid possedeva una piccola fabbrica di vestiti e conduceva una vita tranquilla nella Siria del nord. La decisione di scappare dalle violenze della guerra civile Siriana li ha portati ad attraversare la Turchia e i Balcani. Silva ha 18 mesi da quando le guardie di frontiera turche hanno sparato sopra le teste della sua famiglia ha smesso di ridere. Zain ha quattro anni, ma quando è rimasto impigliato nel filo spinato alla frontiera tra Serbia e Ungheria sapeva che non doveva piangere per non farsi scoprire dalle guardie di frontiera. Ahmad ha 30 anni e ha guidato la sua famiglia allargata dal villaggio natale in Siria fino in Svezia. Jamila era incinta di sei mesi quando sono partiti, ma non era più possibile restare, ha chiesto lei ad Ahmad di portarli in salvo. Un neonato di otto mesi stava per farli scoprire alla frontiera con l’ Ungheria, ma Roujin è riuscita a calmarlo.

Hanno dormito per strada nell’ isola di Lesbo, condiviso il cibo a disposizione in un centro rifugiati vicino a Belgrado, sono stati truffati da un contrabbandiere Rumeno, hanno raggiunto l’ Austria a piedi.

«It is like a war movie, only real.»

 

Immagine by Mstyslav Chernov CC BY-SA 4.0 via Wikimedia Commons


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