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Urbanistica e distributori automatici di racconti

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Su suggerimento di @Fhtang! e @Yoghi.

Per le strade di Grenoble si possono trovare piccoli chioschi automatizzati che distribuiscono racconti: si specifica quanto tempo deve durare la lettura e la macchinetta stampa su di una striscia di carta uno dei 600 racconti editi dalla Short Édition. Utile per quando desiderate staccare gli occhi dal furbofono o per quando desiderate uno svago alternativo a quelli digitali.

Il progetto, che segue quello di cui avevamo parlato un anno fa di rimozione per 4 mesi dei cartelloni pubblicitari nella città transalpina, non si focalizza solamente sul fatto di stampare storie (riconosciute nella loro importanza antropologica) ma cerca di creare nuovi punti focali per l’interazione urbana, cambiando il nostro modo di pensare alla città e di connetterci con essa. Proprio su questo si concentra l’articolo di Adriano Cancellieri, che parla del significato di rigenerazione urbana e innovazione sociale, due termini molto in voga in questo periodo.

Raffaele Lungarella invece scrive un pezzo piuttosto critico sul “Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate” previsto dalla legge di stabilità:

Considerato la lunga lista di progetti in attesa di finanziamento e lo stato di attuazione non certo avanzato di quelli finanziati con il piano per le città, un suo piano fotocopia è quantomeno ridondante. Ma questa duplicazione è figlia di una prassi di governo sempre più pervasiva in cui l’efficacia e la produttività della spesa pubblica diventano un’appendice della ricerca del consenso di opinione ed elettorale che si spera di raccogliere.

 

Immagine by Jonathan Moreau [CC BY-NC-ND 2.0] via Flickr.


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