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Variazioni sulla follia di Schumann

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Su suggerimento di @M@.

Una recensione del romanzo “Memoriali sul caso Schumann” di Filippo Tuena (il Saggiatore). Il libro circoscrive il perimetro agli ultimi anni del compositore tedesco, prendendo le mosse dal 27 febbraio 1854, la gelida sera in cui, in pantofole e con una vestaglia verde addosso, Schumann esce di casa a Dusseldorf per andarsi a gettare nelle acque scure del Reno.

Nel maggio 1896, a più di quarant’anni di distanza dai terribili avvenimenti – dalla catastrofe – l’anziana e cieca Rosalie Lieser, amica della famiglia Schumann, scrive a Johannes Brahms che più di quarant’anni prima, ventenne fulgido e di precoce talento, fu l’allievo prediletto di Robert.

 

Immagine di Josef Kriehuber in Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons

 


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