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Why are millions of Brits so broke?

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L’emittente televisiva tedesca DW, sul suo canale YouTube espone il problema della sempre più diffusa povertà nel Regno Unito attraverso un documentario di circa 40 minuti.

In the UK, almost one in four, more than 15 million people, now live below the poverty line.

A dispetto di un tasso di disoccupazione estremamente basso, indicato tra il 3,6% ed il 3,8%, attualmente in UK si stanno registrando i più alti valori mai raggiunti di persone che vivono sotto la soglia di povertà. Inoltre, la maggior parte di queste persone ha un lavoro a tempo pieno.

La disuguaglianza sociale ha raggiunto i livelli più elevati da dopo la Seconda guerra mondiale, e tutto ciò è aggravato dal fatto che il sistema di welfare statale è in grave sofferenza: per esempio i «family benefits», i sussidi per le famiglie, hanno subito un taglio pari a circa il 50% negli ultimi 10 anni.

Il documentario prosegue descrivendo la situazione in alcune zone particolarmente depresse. Blackpool nell’ovest,  Ashton-under-Lyne, vicino Manchester, e Cumbria al confine con la Scozia.

Mark Butcher, che si occupa come volontario dell’equivalente di una mensa per i poveri a Blackpool, afferma

Tonight probably 10% of the community we’re serving will be homeless. The rest of the people are just short of money. They’re waiting to get paid, they probably have a big electric bill. And they’re not feeding themselves.

Secondo alcune stime, in UK circa 9 milioni di persone, e quasi 4 milioni di bambini, subiscono gli effetti dell’insicurezza alimentare.

Ma quali sono le cause che hanno portato a questi risultati? Una di queste è identificata con l’Universal Credit plan ed il concetto di «Big Society», portati avanti dal governo conservatore di David Cameron nel 2010. Secondo l’organizzazione non governativa Human Rights Watch questo piano ha ridotto i sussidi alle famiglie del 44% tra il 2010 ed il 2018.

In un discorso pubblico del 2010 Cameron affermava che

The Big Society is a huge culture change where people, in their everyday lives, in their homes, in their neighborhoods, in their workplaces, donít always turn to officials, local authorities or central government to solve the problems they face, but instead feel both free and powerful enough to help themselves and their own communities.

Un altro grave problema per le persone e le famiglie sotto la soglia di povertà è dato dal fatto che, molto spesso, i sussidi non sono sufficienti a coprire le spese per il cibo e per il riscaldamento, costringendo quasi 16 milioni di persone a scegliere tra acquistare il cibo o riscaldare le case.

Questo comporta, ovviamente, un aumento dei problemi di salute per le fasce più fragili della società, che si traduce in una riduzione dell’aspettativa di vita, come succede nella cittadina di Fleetwood, situata davanti al mar d’Irlanda. Qui l’aspettativa di vita è ridotta di circa 10 anni, rispetto a zone meno depresse, come conferma il dottor Mark Spencer, per 30 anni medico in un centro sanitario locale:

People that we see have multiple health problems. And youíll see that in disadvantaged communities, with poverty, people live with multiple long-term conditions. You have diabetes, heart disease, stroke, the rates of depression are twice the England average.
Il documentario si chiude con una domanda:
One in ten people in the UK is involved in a charity. The country has no shortage of volunteers to fight poverty. But at what cost?
 


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