Susanna Danieli su dissapore cerca di comprendere quanto storia e miti si intreccino nelle definizioni delle tipicità gastronomiche, nel tentativo di ricostruire l’origine di un piatto famosissimo: la zuppa inglese.
Attraverso dizionari, ricettari, articoli, guide e almanacchi (gran parte dei quali consultati presso la fornitissima biblioteca dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, numero uno in materia dello scibile di cibo e bevande da tutto il mondo) ho cercato di ricostruire storia e miti della zuppa inglese. Spoiler alert: non ci sono riuscita, come peraltro illustri storici della cucina che ne sanno molto più di me, ma nel processo ho imparato molte cose interessanti che ho pensato di condividere con voi.
Ma come nasce e quando nasce un piatto tipico?
Il concetto di tipicità e a più ampio spettro di “patrimonio”, in questo caso immateriale, spuntano nell’era moderna e, poco sorprendentemente, nella Francia post-rivoluzionaria. All’inizio per la salvaguardia dei monumenti e i manufatti artistici, poi per i paesaggi e la natura, più in là per il patrimonio etnologico a tutela di aspetti linguistici, culturali e alimentari. Dal 1927 si parla di “patrimonio gastronomico”, mentre è del 1933 il Trésor Gastronomique de France che elenca e descrive le “meraviglie culinarie” nazionali.
Il “tipico”, tra tradizione, memoria e miti gastronomici, fa riferimento da un lato all’origine (sia geografica che cronologica) e dall’altro a chi lo ha inventato, senza tralasciare il come è nata la ricetta e perchè si è arrivati a quel preciso prodotto.
Variabili, divergenze e attribuzioni più o meno immaginifiche sono sempre dietro l’angolo. Ancor di più per la zuppa inglese, che vanta forse più miti gastronomici di Caterina.
E’ attraverso i miti della zuppa inglese che Susanna Danieli ci accompagna, tra storia, gastronomia e ricette.
Immagine: etichette di Alkermes, liquore di probabili origini arabe, utilizzato nella zuppa inglese. Originariamente conteneva un colorante rosso derivato dalla cocciniglia, insetto parassita di diverse piante. Oggi questo colorante, che era identificato come E120, può essere sostituito da sostanze di origine sintetica.
A cura di @The User Formerly Know as M@ e @Kenmare
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