Un articolo pubblicato su Fame di Sud ci accompagna in un viaggio in quelle aree dell’Italia meridionale in cui secondo gli storici tra la fine del 73 e la primavera del 71 a.C. le truppe di ribelli capitanate da Spartaco affrontarono a più riprese le legioni romane guidate prima da Lucio Gellio Publicola e Gneo Cornelio Lentulo Clodiano e poi da Marco Licinio Crasso. La disfatta definitiva del temerario esercito di insorti – avvenuta, secondo l’autore romano Paolo Orosio, nella Valle dell’Alto Sele, nei pressi di Avellino – diede inizio al mito di Spartaco il Gladiatore. Si comincia dall’antica Capua il cui
anfiteatro […] – considerato emblema di quel mondo gladiatorio in cui prese avvio l’antica epopea di Spartaco – è ormai noto in tutto il mondo grazie soprattutto alla serie TV statunitense Spartacus, meno conosciuto se non ignoto ai più è il legame tra il leggendario gladiatore e condottiero trace e la Calabria, o per meglio dire la Terra Bruttiorum (terra dei Bruzi) come il suo territorio era chiamato nel I° secolo a.C. Eppure nei suoi confini, e precisamente sull’Aspromonte, a breve distanza da Reggio Calabria, si è consumato uno dei momenti più drammatici dello scontro tra i rivoltosi capeggiati da Spartaco e le legioni romane.
Il viaggio prosegue seguendo i movimenti delle truppe guidate da Spartaco nel Salernitano, tocca la Calabria e termina sulle rive del fiume Sele, con la disfatta dei ribelli.
Immagine in evidenza tratta da Pixabay su licenza CreativeCommons.
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