La Royal Institution propone un monologo di Alex Bellos. Attraverso dei «rompicapo di parole», Bellos mira a far esplorare al suo pubblico le complessita della linguistica.
Partendo da differenze tra le parlate che ci fanno sorridere (il tacchino fa burukk in ungherese, in tedesco invece guru guru, a Milano gloglotta con puli puli), Bellos affronta una serie di alfabeti e linguaggi del presente e passato (dal lingua dei segni alla stenografia fonetica), ognuno con le sue peculiarità.
Vi chiedo il significato di questa frase in giapponese, «yoko meshi», che tradotta letteralmente significa «un pasto mangiato di traverso». È:
- una cena consumata adagiati sul divano?
- essere intimi con una persona?
- la goffaggine nel parlare una lingua straniera?
- chiacchierare con qualcuno al tuo fianco?
La risposta giusta è «la goffaggine nel parlare una lingua straniera», e il motivo che molti alfatebi latini — quasi tutti gli alfabeti a dire il vero — si sviluppano in orizzontale, quindi una persona giapponese (abituata a leggere in verticale) va in confusione.
Bellos illustra altri esempi (chiede al suo pubblico di tradurre una stele egizia) e saluta con una frase idiomatica del portoghese brasiliano, «acabar em pizza» (finire in pizza), espressione non distante da un detto usato anche in Italia.
Immagine: Stenografia Taylor.
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