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Alternative Für Russland: gli alfieri di Mosca nel cuore dell’Europa

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Come racconta Corrective, mai come oggi è chiaro quanto siano forti i legami dell’estrema destra occidentale con il Cremlino. 
Tra tutti questi attori il nome di AFD risalta in modo particolare per la radicalità delle sue posizioni, la forza dei suoi collegamenti politici e spirituali con la Russia e la sua potenzialità destabilizzante grazie alla sua crescente influenza centro dell’Unione Europea, la Germania.

Marcus Bensmann cerca di descrivere il processo con cui un partito che alla sua fondazione nel 2014 aveva un manifesto politico esplicitamente atlantista e liberale, seppure euroscettico, sia diventato nel 2024 un partito anti-occidentale, che guarda alle potenze dell’Est eurasiatico e a modelli di governo e società radicalmente alternativi alla democrazia liberale, nonché incompatibili con la posizione della Germania moderna.

Nel programma delle elezioni europee del 2024, Alternative Für Deutschland ha espresso il desiderio di collaborare con l’Organizzazione della Cooperazione di Shanghai e l’Unione Economica Eurasiatica, casse di risonanza rispettivamente di Pechino e Mosca, oltre che il distanziarsi dalle istituzioni di Bruxelles.

Questi però non sono che gli ultimi passi di una lunga strada che il partito dei patrioti tedeschi ha preso negli ultimi 10 anni, le ultime provocazioni dopo anni di dichiarazioni, visite, silenzi e deliberazioni che hanno marcato la trasformazione in una direzione sempre più distante dal rispetto dell’ordine costituito della Germania.

Una tale inversione di rotta nella politica estera di un partito è unica nella storia politica tedesca. Mai prima d’ora un partito politico, che ancora oggi si definisce bürgerlich (un termine tedesco che associa un partito alla classe media e alle norme democratiche e sociali), ha abbandonato i suoi legami con l’Occidente per orientare la sua politica estera verso Mosca.

Uno dei miti fondatori dell’AfD è che sia essenzialmente una versione della CDU/CSU (il partito democristiano di centro-destra tedesco) degli anni ’80. Con la sua inclinazione verso l’Est, tuttavia, la posizione dell’AfD è in netto contrasto con il partito di Konrad Adenauer, Franz-Josef Strauß e Helmut Kohl. Per la CDU, le relazioni transatlantiche, l’integrazione della Germania nella NATO e nell’Unione Europea sono fondamenta essenziali della sua politica estera.

Prima dell’invasione russa dell’Ucraina, la politica di riavvicinamento con la Russia era un obiettivo condiviso da tutti i principali partiti politici tedeschi (SPD, CDU/CSU e FDP), nonostante l’annessione della Crimea nel 2014. Erano fortemente favorevoli al gasdotto Nord Stream dalla Russia alla Germania. Seguendo l’idea del “cambiamento attraverso il commercio”, i partiti speravano da tempo in una politica di distensione efficace con la Russia.

L’invasione russa dell’Ucraina ha smentito l’assunzione che i partner commerciali non si facciano la guerra. La CDU/CSU, l’SPD, i Verdi e l’FDP sono ora ampiamente uniti nel loro sostegno all’Ucraina e nell’isolamento della Russia nel conflitto.

L’AfD non ha condiviso questo cambiamento di posizione, rafforzando invece il suo riavvicinamento con la Russia. In questo, l’AfD si differenzia anche da altri partiti di destra in Europa, come quelli in Finlandia, Svezia o Italia. Il Primo Ministro italiano Giorgia Meloni, ad esempio, si è chiaramente schierata con l’Ucraina.

Vari media tedeschi come Der Spiegel, ARD, SZ, Die Welt, ZDF Frontal e t-online, così come CORRECTIV, hanno già pubblicato inchieste sui legami dell’AfD con la Russia. Basandosi su manifesti, viaggi, citazioni e discorsi, lo spostamento sistematico dell’AfD verso la Russia sta diventando sempre più evidente.

Il partito è diventato l’Alternativa per la Russia.


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