Su suggerimento di @Yoghi.

Nulla simboleggia meglio la recente vittoria del movimento per la democrazia in Birmania come la vittoria del candidato U Tin Thit, poeta, ecologista incarcerato per anni dalla dittatura militare, che ha sconfitto di misura un ex generale, ex ministro della difesa in uno dei collegi considerati più favorevoli agli ex generali .

Il New York Times analizza il comportamento del governo e dei militari durante queste elezioni: sembra che la spiegazione al perché abbiano acconsentito a cedere volontariamente il potere sia semplicemente che non si sarebbero mai aspettati un tale risultato elettorale, ma contavano di rimanere comunque al potere grazie ad accordi con i partiti etnici. Non è certo che i militari rispetteranno i risultati delle elezioni, le precedenti del 1990 furono annullate, ma sembra che stavolta sarà difficile possano ignorarli, specialmente dopo aver attivamente cercato il riconoscimento internazionale per la loro validità.

 

Immagine by dany13 [CC BY 2.0] via Flickr.