Su suggerimento di @Lowresolution
Sul il Foglio, Salvatore Merlo parla di Milano come laboratorio politico dove negli anni 90 è nata l’antipolitica, ma che oggi sembra una realtà da stato estero, un altro pianeta dove Salvini e Grillo sono marginali, lontanissimo dai problemi e gli isterismi romani e Italiani.
C’è un posto – ed è in Italia! – dove non esiste la politica dell’assurdo, dove le amministrazioni comunali non esplodono su uno scontrino o per una raccomandazione dell’avvocato Sammarco, dove gli avvisi di garanzia sono trattati per quello che sono, cioè garanzie per l’indagato (che non è un colpevole), e dove se si dimette un assessore comunale ovviamente non scoppia un pazzotico quarantotto di veleni e accoltellamenti nell’ombra tra compagni di partito.
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