A cura di @Jeby.
Dopo 3 anni dallo scoppio del dieselgate, gli analisti danno il motore a ciclo diesel per spacciato. Dai produttori auto arrivano proclami: futura dismissione dei diesel totale (o quasi) per Toyota, Volvo, Porsche e FCA.
Le vendite calano, gli incentivi per i diesel puliti iniziano ad esser cancellati, e presto i sindaci potranno bandire indiscriminatamente i diesel dalle città, almeno in Germania, seguendo una delibera della Corte Federale tedesca.
A parte lo scandalo del dieselgate, pesa sulla motorizzazione l’incognita dei nuovi cicli WLTP, lo scarso gradimento in USA e la scarsa attrattiva futura sul mercato cinese, che punta tutto sull’elettrico.
Panorama dedica al morituro una galleria di immagini, dagli albori ad oggi, mentre le Case si concentrano sull’evoluzione dei motori a benzina, sempre più efficienti (come Toyota, con un nuovo motore dall’efficienza termica del 40%), o spingendo verso modalità di combustione prima solo appannaggio dei diesel (come Mazda, con un nuovo motore HCCI), da accoppiare a cambi automatici e motori elettrici, per facilitare l’omologazione secondo i nuovi cicli di prova.
Immagine di apertura via WikiMedia.
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