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A San Pietroburgo, cercando un ritmo

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Su Internazionale, Annamaria Testa riferisce alcuni frammenti del suo viaggio a San Pietroburgo, ripercorrendo per sommi capi la storia della città.

La prima tappa è San Pietroburgo. E la prima cosa che facciamo è cercare un negozio di telefonia e comprare una sim. Viaggiare con un figlio millennial dotato di un telefono con accesso ai dati vuol dire disporre sempre di tutte le informazioni utili per muoversi bene in una città sconosciuta.

Ma non solo: vuol dire viaggiare con uno che capirà sempre prima di te il funzionamento di qualsiasi macchinetta distributrice di qualsiasi cosa o la mappa di qualsiasi metropolitana, che chiederà in un inglese migliore del tuo qualsiasi informazione, e che in generale è più veloce e più impaziente.

Vuol dire anche, per esempio, prendere appunti per un articolo da scrivere un paio di mesi dopo, al ritorno in Italia, mentre lui in tempo reale ha già postato foto su Instagram e risposto ai commenti di un amico negli Stati Uniti. E magari preso accordi con l’altro amico che incontreremo a Pechino.

Immagine da Flickr – koici ijima.


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