Su Orizzontescuola.it, un commento all’addio di Alessandro Barbero all’università.
Barbero spiega la sua decisione di andare in pensione sottolineando la crescente burocratizzazione del mestiere, che lo ha allontanato dalle attività di ricerca e insegnamento a cui si è dedicato con passione per decenni. Critica la trasformazione di studiosi e ricercatori in “capi ufficio”, un fenomeno che, a suo avviso, ha reso il lavoro inutilmente più gravoso e stressante.
L’intervista si concentra poi sull’esperienza di Barbero all’Università del Piemonte Orientale, un ateneo di medie dimensioni che, secondo lo storico, offre il contesto ideale per la ricerca e l’insegnamento. Barbero elogia la qualità degli studenti, sottolineando come, nonostante le diverse caratteristiche di ogni generazione, la passione per la ricerca e l’intelligenza rimangano costanti. Osserva, tuttavia, una maggiore fragilità e incertezza nei giovani d’oggi, probabilmente dovuta alle prospettive future meno definite.
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