un sito di notizie, fatto dai commentatori

Breve storia dell’irrilevanza dei Cinquestelle in Europa

Breve storia dell’irrilevanza dei Cinquestelle in Europa

0 commenti

A cura di @NedCuttle21(Ulm).

Un articolo a firma di Luca Lottero pubblicato su Rivista Studio spiega per quali ragioni il Movimento 5 Stelle fatichi a costruire alleanze all’interno del Parlamento Europeo.

Nel noto e controverso saggio La fine della storia e l’ultimo uomo il politologo Francis Fukuyama descriveva l’Unione europea come un’istituzione tecnocratica, post-ideologica e del tutto indifferente agli scontri di idee e a dicotomie politiche come destra e sinistra o liberali e conservatori. Le difficoltà del Movimento Cinque Stelle a trovare una casa politica all’interno del Parlamento europeo ci dicono che forse Fukuyama aveva torto. Sulla promessa di essere post-ideologico, il M5S ha costruito le proprie fortune politiche. Sin dall’inizio, la creatura di Grillo e Casaleggio si è definita “né di destra né di sinistra”. A favore dell’ambiente e per il reddito di cittadinanza (e quindi, a spanne, di sinistra) ma anche per il “mandiamoli a casa loro” in senso buono alla Di Battista. Di fatto non schierato sui diritti civili, quando ai timidi progressi proposti dai governi di centrosinistra di solito rispondeva con l’astensione dei suoi parlamentari. In Italia, questa formula gli ha consentito di pescare elettori un po’ a destra e un po’ a sinistra, fino a diventare il partito più votato alle elezioni politiche del 2018.

 

 


Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.