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Dickens e il reddito di cittadinanza

Dickens e il reddito di cittadinanza

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A cura di @NedCuttle21(Ulm).

Un articolo pubblicato su Scienza in Rete traccia un parallelismo tra le workhouses dell’età vittoriana, la proposta del reddito di cittadinanza e i centri in cui vengono spesso confinati, e poi dimenticati, gli “ultimi”: carceri, centri di prima accoglienza e campi nomadi.

La proposta del “reddito di cittadinanza” non può non riportare alla mente di chi ha letto il romanzo “Il nostro comune amico” (Our mutual friend) il post-scriptum di Charles Dickens che accenna a una battaglia civile che lo scrittore condivise con la rivista The Lancet. Il primo numero di Lancet, giornale fondato dal chirurgo Thomas Wakley, uscì il 5 ottobre 1823 come rivista non solo di medicina ma, in un primo tempo, anche di “varia umanità”. Due anni dopo, il Lancet stampava più di 4.000 copie per numero: insomma, aveva un certo seguito tra gli intellettuali britannici del tempo e se ne serviva per denunciare gli aspetti più illiberali della politica del tempo, come il sistema educativo elitario e le tasse universitarie troppo onerose che limitavano l’accesso alla facoltà di Medicina dei giovani di famiglia povera.


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