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Due volti di Firenze

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In un’intervista a cura di Ivan Carozzi pubblicata su Il Tascabile, la cantante fiorentina Angelica Scardigli, ripercorrendo la storia della sua band, ricorda la Firenze degli anni ’80, quella della musica underground e delle band emergenti, ma anche la Firenze dei delitti del Mostro.

Angelica Scardigli è stata la cantante dei New\Da, per i quali scriveva i testi di brani come StregheTeheran o Schock. Aveva un approccio all’uso della voce molto personale, simile a quello di musicisti appartenenti ai filoni più neri e selvatici del dark e del post-punk.
Ad Angelica ho chiesto di raccontarmi di quei due mondi che per un istante si sono toccati nella sua biografia: Firenze città, la vita con la sua ex band e poi i paesini cinti dalle vigne, il circuito delle case del popolo e infine l’incontro con un contadino residente a Mercatale Val di Pesa e originario di Vicchio del Mugello, Pietro Pacciani, a lungo accusato di essere il mostro.

A metà degli anni Ottanta la vita quotidiana a Firenze viveva una contraddizione.
Da una parte gli omicidi del mostro di Firenze (dodici vittime tra il 1981 e il 1985), la mobilitazione di un importante apparato investigativo e le campagne promosse dagli enti locali con lo slogan “Occhio ragazzi”: uno spot tv da trenta secondi, un milione e ottocentomila cartoline diffuse negli ostelli, nei campeggi, nelle stazioni, oltre a ventimila locandine dove un testo tradotto in cinque lingue era accompagnato dall’effigie di un grande occhio, ideato dallo scenografo e designer Mario Lovergine.
Dall’altra, invece, una città che entro il perimetro delle porte era nottambula, febbrile, apparentemente non intimidita. Firenze è stato infatti il centro più creativo e all’avanguardia degli anni Ottanta, dove nascevano nuove etichette discografiche e band dal cipiglio algido e mitteleuropeo (Neon, Diaframma, Litfiba, Moda, Pankow, Danseur Boxeur e altre).

La città fluo e cinetica del teatro, della moda, delle chiese illuminate di notte, del concerto gratis di Echo and the Bunnymen sotto il loggiato degli Uffizi, delle creste punk (look gallinaceo, secondo le tassonomie coniate da Tondelli), appare distante dalla Firenze collinare del mostro, dei guardoni con i microfoni a ventosa, delle viuzze sterrate di San Casciano o Montespertoli rischiarate da una falce di luna.

Immagine da Pixabay

 


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