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Fare l’ordine con il disordine. Così lo Stato arruolava i camorristi

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Su suggerimento di @rubinacci.

Un’intervista allo storico Francesco Benigno, che nel suo libro “La mala setta” racconta come camorra e Stato siamo realtà intrecciate fin dalle origini.

Il libro, pubblicato da Einaudi, è il racconto, con gli occhi dello storico, dello sviluppo del crimine organizzato nei primi due decenni dell’Italia unita, e in particolare la crescente popolarità di mafia e camorra considerate alla stregua di sette segrete. Ma la cui crescita è strettamente legata alla lotta dello Stato contro i nemici, gli eversori: i garibaldini e i repubblicani prima, i socialisti internazionalisti poi.

Immagine di Filippo Palizzi [Public domain], via Wikimedia Commons.


Dai commenti
@Massimo011 mette in evidenza la teoria del familismo amorale di Edward C. Banfield, @Ida contesta questa interpretazione, proponendone una diversa basata sulla decisione dello stato di costruire un’intermediazione (criminale) per rapportarsi ai cittadini.


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