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Quei dilemmi irrisolti davanti al fascismo dei poliziotti di Milano

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Su suggerimento di @marius.

L’ex-direttore dell’Unità ed ex-parlamentare dei DS Giuseppe Caldarola prova ad interrogarsi con questo articolo su Lettera43 circa i “dilemmi irrisolti” che si pongono di fronte ai contenuti razzisti e xenofobi che i due agenti di Polizia che hanno ucciso Anis Amri avevano condiviso sui social network (qui un approfondimento da bufale.net).

Mi chiedo tuttavia tre cose: come può accadere che il reclutamento di giovani destinati alla sicurezza incontri più favori (è solo una sensazione) fra ragazzi politicizzati a destra invece che a-politici o di sinistra? Come può accadere che i capi di questi ragazzi non esercitino un controllo e non svolgano attività pedagogica quando si accorgono che molti, o pochi, dei loro sottoposti sono attivamente su posizioni borderline? Cosa si fa per contrastare il proselitismo di sindacatini che sono attivamente presenti nell’ amministrazione ma anche nel dibattito pubblico con opinioni sgradevoli?

 

 

Immagine via Wikimedia Commons.


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