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Gli ebrei sovietici di Ladispoli

Gli ebrei sovietici di Ladispoli

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Su suggerimento di @karl.

Mentre decine di rifugiati sono fermi nelle varie stazioni in attesa di emigrare di nuovo verso il Nord Europa, una storia di altri rifugiati che in attesa e nella speranza di lidi migliori hanno soggiornato per un po’ in Italia: gli ebrei sovietici di Ladispoli.
Durante la guerra fredda gli ebrei sovietici che riuscivano ad abbandonare l’URSS arrivavano a Vienna, allora capitale di uno stato neutrale, dove trovavano diverse agenzie che si occupavano di procurare loro i documenti necessari per riemigrare in altri luoghi, di solito gli Stati Uniti o Israele.
Con l’avvento di Gorbachev però l’uscita dall’URSS divenne molto più facile e Vienna divenne un collo di bottiglia dove si accumularono una marea di rifugiati in attesa di documenti. La capitale austriaca però era ed è una città molto cara, così si avvertì la necessità di trovare una soluzione più economica. Se ne interessò anche il Vaticano che trovò la soluzione in un posto vicino Roma, con molti posti letto disponibili per gran parte dell’anno e a buon mercato: Ladispoli, località di villeggiatura sul Tirreno a meno di 40 km da Roma.
Qui un libro che parla della storia e due articoli dell’epoca (uno di Repubblica e uno in inglese) con il timore del sindaco per gli immigrati.

E infine una canzone ricordo scritta da uno di quegli esuli finito 20 km più a nord, a Santa Marinella:


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Su un’imprecisione di date nel testo di introduzione ecco una risposta di @karl.


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