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Hatzegopteryx, un enorme azhdarchidae romeno [EN]

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A cura di @Ander Elessedil.

Gli Azdarchidae sono una famiglia di pterosauri vissuti nel Tardo Cretaceo. Del gruppo fanno parte alcuni dei più grandi esseri viventi della storia della terra, come Quetzalcoatlus northropi dell’attuale Texas o Arambourgiania philadelphiae della Giordania. Fino a pochi anni fa li si riteneva delle versioni enormi dei pterodattili più conosciuti, animali costieri e pescivori. Più recentemente è stata avanzata con forza l’ipotesi che in realtà fossero più simili alle cicogne, predando a terra dall’alto dei loro lunghi colli, muovendosi a quattro zampe. Cicogne grandi come giraffe, perché per molti membri del gruppo le dimensioni sono mastodontiche, con aperture alari nell’ordine dei 10 metri o più.

Mark Witton, paleontologo e paleoartista, descrive brevemente nel suo blog l’ultimo articolo pubblicato su un azhdarchide, scritto da lui stesso in compagnia di Darren Naish. Con l’aiuto di alcune delle sue meravigliose tavole disegnate descrive i passaggi della loro descrizione di Hatzegopteryx thambema, un azhdarchidae dalla Romania.

I primi fossili di Hatzegopteryx sono stati trovati nel 1991 e, come successo per quasi tutti gli azhdarchidi, sono molto frammentari e hanno causato più di un dilemma ai ricercatori. Il nome deriva dall’isola di Hatzeg che durante il Cretaceo occupava l’area dell’attuale Romania centrale, divisa dal resto dei continenti da ampi bacini marini, su cui quindi possono essersi sviluppati processi di nanismo e gigantismo insulare.

Nel loro lavoro Witton e Naish descrivono nel dettaglio una singola vertebra di Hatzegopteryx. Sulla base delle conoscenze pregresse dei pterosauri e spronati da alcune ipotesi più recenti stimano che Hatzegopteryx avesse un collo proporzionalmente più corto dei suoi cugini e un capo più massiccio, discostandosi un poco dal bauplan ritenuto comune agli altri pterosauri e agli azhdarchidi, con collo lungo e esile, corpo tozzo, muso lungo e affilato, gambe corte.

Questi dati, e il fatto che non sono ad oggi conosciuti fossili di grandi teropodi, dinosauri predatori, presenti sull’isola di Hatzeg, spingono Witton e Naish ad ipotizzare che Hatzegopteryx fosse al vertice della catena alimentare dell’isola. Che non si limitasse cioè a mangiare prede semplici e poco impegnative ma che potesse, grazie al suo collo robusto e all’enorme muso, predare quasi tutto ciò che viveva sull’isola, compresi piccoli dinosauri, cacciando attivamente.

Data la frammentarietà dei resti fossili, non solo di Hatzegopteryx ma dell’intero gruppo, questa potrebbe essere un’ipotesi errata. Ma, come dice Witton in chiusura, anche solo ipotizzare qualche decennio fa che gli pterosauri fossero qualcosa di diverso da un gruppo di rettili volanti che planavano sull’oceano in cerca di pesce era follia. Oggi è reale, pubblicata in una rivista scientifica.

 

Immagine di Mark Witton via Wikimedia Commons, CC BY-SA 4.0


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