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I benefici a lungo termine del protocollo di Montreal [EN]

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Un articolo di Scientific American parla dei benefici a lungo termine del protocollo di Montreal, l’accordo internazionale che ha messo al bando vari composti responsabili per la formazione del buco dell’ozono.

A global treaty curbing chemicals that destroy the ozone layer could prevent 443 million cases of skin cancer and 63 million incidents of vision damage that might have required cataract surgery by the end of this century, according to a new study.

“What is eye-popping is what would have happened by the end of this century if not for the Montreal Protocol,” noted Lee-Taylor, who said the treaty and its amendments have contributed “broad global benefits.”

Le stime sono state realizzate dall’EPA, l’agenzia per l’ambiente americana, in collaborazione con il Centro Nazionale per la Ricerca Atmosferica americano e uno studio privato di consulenza. E’ stato sviluppato un modello virtuale che ha simulato l’impatto del buco dell’ozono, e il relativo assorbimento di raggi ultravioletti, sulla vita di milioni di americani nati fra il 1890 e il 2100.

Il Protocollo di Montreal è stato ratificato nel 1987 ed è entrato in vigore nel 1989. Sottoscritto da 196 stati e dall’Unione Europea come organismo sovranazionale, è il primo trattato internazionale adottato a livello globale. Prevede l’abbandono progressivo di sette famiglie di clorofluorocarburi (CFC) con la dismissione completa prevista per il 2030. E’ stato poi sottoposto a numerose e frequenti revisioni, l’ultima è stata firmata a Kigali, in Rwanda, nel 2016.

Un video di Vox parla del motivo per cui non sentiamo più parlare del buco dell’ozono.


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