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Il dramma di Puerto Rico è già stato dimenticato

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A cura di  @NedCuttle21(Ulm).

Su Internazionale, un articolo di Alessio Marchionna sulla drammatica situazione in cui versano gli abitanti di Puerto Rico in seguito alle devastazioni prodotte nel settembre scorso dal passaggio degli uragani Irma e Maria.

“Qui è tutto fuori uso e abbiamo la sensazione di essere stati cacciati dal nostro paese”, scrive Ana Teresa Toro, 33 anni, giornalista e scrittrice di Puerto Rico, in un’email appassionata in cui racconta la situazione nell’arcipelago quaranta giorni dopo il passaggio dell’uragano Maria. È addolorata perché vede che il paese in cui è cresciuta non esiste più ed è arrabbiata perché si rende conto che non interessa a nessuno. “Sono passati 37 giorni dall’uragano e a Río Grande, la città dove vivo, siamo senza corrente elettrica, senza collegamenti telefonici e senza internet. Non abbiamo acqua potabile, e questo ha provocato epidemie di leptospirosi e diarrea. Tra le altre cose, siamo tornati a fare il bucato al fiume”.

A settembre, nel giro di due settimane, su Puerto Rico si sono abbattuti due violenti uragani. Il primo, Irma, ha causato la morte di quattro persone e ha lasciato circa un milione di abitanti senza elettricità; il secondo, Maria, è passato sull’arcipelago il 20 settembre, uccidendo 51 persone e catapultando da un giorno all’altro 3,5 milioni di portoricani in una società primitiva. È stato il colpo di grazia per un paese che era già in ginocchio a causa della crisi economica che in dieci anni ha prodotto un debito pubblico di più di settanta miliardi di dollari e ha costretto centinaia di migliaia di persone a emigrare.

 

Immagine by Sgt. Jose Diaz-Ramos US. Defence


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