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Il linguaggio dei bonobo

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The Conversation ospita un articolo di Mélissa Berthet sulla comunicazione tra i bonobo.
Un nuovo studio ha dimostrato che la comunicazione vocale tra i bonobo, i nostri parenti più stretti insieme agli scimpanzé, utilizza la composizionalità, proprio come il linguaggio umano. La composizionalità è la capacità di combinare unità significative per creare strutture più grandi con un significato derivato dalle sue parti.

Il principio di composizionalità o principio di Frege è un principio della semantica, della filosofia del linguaggio e di altre discipline correlate, che stabilisce che il significato di un’espressione linguistica è determinato solo dal significato delle sue espressioni costituenti e dalle modalità con cui sono combinate. Per esempio, il significato della frase “Socrate è un uomo” è completamente dato dal significato delle parole “Socrate” e “uomo” e della connessione logica “è un”. Il principio quindi asserisce che vale per le espressioni linguistiche quello che vale, per esempio, per le espressioni aritmetiche, in cui il valore di un’espressione dipende dal valore degli operandi e dal significato dell’operatore con cui sono combinati.

I ricercatori hanno identificato il significato delle singole vocalizzazioni dei bonobo e delle loro combinazioni, analizzando più di 300 parametri contestuali. Questo ha portato alla creazione di una sorta di “dizionario bonobo”, un passo importante per comprendere la comunicazione animale.

Lo studio ha evidenziato che i bonobo utilizzano combinazioni di chiamate che seguono la composizionalità semplice e non banale, simile alle strutture più complesse della lingua umana. La capacità dei bonobo di creare significati complessi potrebbe avere radici evolutive profonde, suggerendo che il nostro antenato comune di circa 7 milioni di anni fa avesse già questa abilità.

 

Questa scoperta non solo amplia la nostra comprensione della comunicazione animale, ma mette in discussione l’idea che il linguaggio composizionale sia esclusivamente umano.

Un’importante implicazione di questa ricerca è l’intuizione che fornisce sulle radici evolutive della natura compositiva del linguaggio. Se i nostri cugini bonobo si affidano ampiamente alla composizionalità, proprio come facciamo noi, allora probabilmente lo ha fatto anche il nostro ultimo antenato comune. Ciò suggerisce che la capacità di costruire significati complessi da unità vocali più piccole era già presente nei nostri antenati almeno 7 milioni di anni fa, se non prima. Queste nuove scoperte indicano che, lungi dall’essere unica per il linguaggio umano, la composizionalità probabilmente esisteva molto prima degli esseri umani.

Ne parla anche ScienceMag:

Employing a robust multi-step methodology derived from previous studies of human language, the researchers investigated whether bonobo call combinations adhered to compositional principles. To their astonishment, the analysis uncovered distinct patterns in the way bonobo calls are structured. It became evident that these vocalizations are not mere random assortments of sounds but rather integrate into four identifiable compositional frameworks.

Three of these frameworks exhibited a nontrivial compositionality consistent with the sophisticated nature of human language. This revelation indicates a remarkable similarity in the communication structures of bonobos and humans, suggesting that the evolutionary trajectory of communication may be more intertwined than previously thought. Such findings prompt a reevaluation of the parameters that define language and communication across species.

The process of comprehending bonobo communication is further enhanced by an understanding of their social structures. Living in family groups, bonobos engage in various social interactions that influence their vocal behaviors. These complex social dynamics may play a crucial role in how they form and convey meanings through vocalizations. The nuanced relationships and interactions between bonobos not only provide insight into their communication but also offer a window into the evolutionary aspects of language development.


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