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Il riconoscimento facciale ha spedito in carcere un innocente

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Negli Stati Uniti un uomo ha passato nove giorni in carcere per via dell’errore di un software: è l’ennesimo caso in cui una persona di colore viene accusata ingiustamente a causa della tecnologia.

La polizia lo accusava di aver aggredito un autista di autobus vicino a Baltimora, in Maryland, e di avergli poi rubato lo smartphone, ma la moglie sapeva che al momento dei fatti stava dormendo sul divano con lei.

Ho detto che mio marito ha 54 anni. Questo ragazzo potrebbe essere nostro figlio.

La vicenda si aggiunge a una serie di casi in cui negli Stati Uniti l’errata identificazione dei volti delle persone nell’ambito di indagini ha portato all’arresto di uomini di colore innocenti.
Tre di questi casi sono venuti alla luce nel 2019 e nel 2020, ne parla Wired.

 


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