Tonio Troiani per la rubrica Margini che tiene su Fumettologica illustra l’ultima tendenza: il ritorno del fumetto in formato tascabile e le sue implicazioni per l’industria editoriale.
L’autore racconta come l’editoria italiana stia rispolverando il formato tascabile, diventato abbastanza impopolare nel corso degli ultimi due decenni. Questo formato era spesso visto come svalutante per il contenuto artistico dei fumetti.
Dopo aver ricordato il successo ottenuto in passato dalle collane di fumetti. Troiani racconta che oggi editori come Tunué, Coconino Press e Bao Publishing stiano sperimentando con il formato tascabile.
Il ritorno al tascabile a fumetti oggi ha caratteristiche eccentriche rispetto alle esperienze storiche dell’editoria italiana.
Tunué ha presentato un titolo molto amato come Zanardi di Andrea Pazienza e anche un paio di opere più reconti (Cheese di Zuzu e La terra dei figli di Gipi).
Bao Publishing ha subito risposto con due dei suoi titoli di punta, che hanno alle spalle già diverse riedizioni: sfido a trovare qualcuno che anche per errore non abbia acquistato un autore come Zerocalcare nel suo lavoro più iconico, La profezia dell’armadillo. Sono timidi tentativi di costruire una nicchia di mercato indirizzata soprattutto a nuovi lettori, puntando su un formato economico, ma più fruibile da una generazione abituata a maneggiare con disinvoltura manga e affini. Più strutturata, invece, la proposta che arriva da un editore come Panini Comics, già da anni tornata in edicola con un formato bonellide che aveva il fine di raccogliere ad esempio l’intero ciclo degli X-Men a firma Chris Claremont, ma parliamo di una serie regolare che dal 2019 a oggi ha superato qualsiasi previsione. Più innovativa e indicativa della tendenza attuale, invece, è la collana DC Pocket, dedicata invece ai must read di DC Comics.
L’articolo critica l’idea che il formato tascabile possa risolvere i problemi dell’industria editoriale e sottolinea la necessità di innovare la grammatica narrativa dei fumetti: il mercato dei fumetti infatti sta affrontando una flessione nelle vendite, con una crescita solo nel segmento dei manga. .
A mio avviso è sicuramente lodabile come iniziativa, ma non capace nel breve e medio termine di creare un continuità editoriale e, soprattutto, una risposta di costume. Nonché di fondare una nuova classe di lettori, ormai per certi versi lontani dalla logorrea e dalla prosopopea del fumetto americano e dalla falsa maturità autoriale del graphic novel.
Altre sono secondo Troiani le forme di fumetto che interessano i giovani
Il consumo “giovane” di fumetti è ormai dirottato verso forme esotiche e innovative: basti guardare al successo dei manhwa e dei webtoon, con la loro grammatica essenziale, veloce, diretta.
Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.