Enrico Manera riflette su Doppiozero a proposito della storia come materia scolastica. Insegnante nelle scuole superiori, Manera fa qualche considerazione a partire dalla propria esperienza:
La mia idea, da docente di Storia e filosofia nei licei, è che alla base della storia nelle scuole secondarie ci siano ancora ingombranti eredità gentiliane e filosofie della storia implicite e non messe a tema: i medesimi problemi che si intravvedono in tanti discorsi pubblici, da quegli degli intellettuali che non si sono formati sul metodo storico-critico a quelli dei politici che ammiccano continuamente alla storia – o meglio alla sua rappresentazione ideologica, mitologica e semplificata nel suo uso pubblico – a quella restituita negli estenuanti flussi di commento sui social media.
Secondo l’autore una nuova didattica del sapere storico, più che infarcire di nozionismo e teoremi moralistici gli studenti, può aiutare a sviluppare qualche capacità critica.
Nel dibattito pubblico e nelle mediasfera contemporanea emerge una grave incapacità di comprendere le differenze storiche tra fenomeni imponderabili, con un uso smisurato dell’analogia e dell’iperbole, che, anche laddove non si parli di analfabetismo funzionale, è reso possibile dalla poca dimestichezza con un modo di pensare che preveda l’analisi delle fonti in relazione ai contesti.
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